Trucco permanente e semipermanente: cos’è, come funziona, differenze
Sono sempre di più le donne che ricorrono al trucco permanente o semipermanente, ma tanti non sanno ancora di cosa si tratta e quali sono le differenze. Cerchiamo di chiarire un po’ la situazione.
Il trucco permanente o semi-permanente
Micro pigmentazione, dermo pigmentazione, trucco permanente o semi-permanente sono la stessa cosa! Non esistono differenze! Si tratta di una specialità del mondo dell’estetica che consiste nell’inserimento di pigmenti nella cute. Per farlo si utilizzano degli applicatori specifici e si utilizza per modificare, abbellire o correggere determinati tratti del viso (anche del corpo). Volendo semplificare le cose possiamo dire che si tratta di un tatuaggio, anche se, grazie ai pigmenti utilizzati e alla profondità di applicazione, il ritocco dura per un periodo di tempo limitato. La durata varia dia 2 ai 5 anni e per renderlo permanente bisogna sottoporti a un trattamento una volta l’anno.
I fattori che incidono sulla durata sono diversi: tipo di pelle, uso di esfolianti, attività sportiva, esposizione al sole e lampade solari. Ovviamente, come in tutte le cose, maggiori sono le cure, maggiore è la durata del trucco.
Come funziona
La micro pigmentazione utilizza dei micro pigmenti minerali nella parte superficiale dell’epidermide. Per inserire questi pigmenti è utilizzato un ago montato su un macchinario apposito. Il tempo e il numero delle sedute varia, ovviamente, in base alla grandezza della zona da trattare. Dalla prima seduta alle successive devono passare 50/60 giorni.
Il deterioramento del trucco avviene, nel tempo, attraverso il ricambio cellulare. Per questo motivo, per mantenere sempre ben visibile il trucco, è consigliato un ritocco l’anno.
Si tratta di una tecnica che, se eseguita da un professionista ben preparato, permette di raggiungere risultati ottimi sia di correzione sia di esaltazione del viso.
Differenze
Fra trucco permanente e semi permanente, sostanzialmente, non ci sono grandi differenze, solo una questione di tempi.
Le differenze nascono tra la dermo pigmentazione e il tatuaggio da cui, tutti lo sappiamo, deriva la tecnica del trucco permanente.
Se all’inizio era molto simile a un tatuaggio, il tempo e la tecnologia hanno allontanato molto i due generi, a partire dalle attrezzature e dai pigmenti.
Questi ultimi devono essere rigorosamente bio-riassorbibili. Per raggiungere questa caratteristica sono sottoposti a una lavorazione molto complicata e subiscono diversi test per poter certificare la durata dei colori e la tolleranza dal punto di vista allergico.
Anche la preparazione degli operatori è diversa: chi lavora nella micro pigmentazione si trova ad agire anche nella medicina estetica, quindi, in campo paramedico. In questo caso deve fornire anche supporto in interventi di chirurgia estetica. In questo caso, infatti, l’operatore perfezionerà il risultato finale dell’intervento.
Altra differenza dal tatuaggio è quella di essere indolore, particolare molto importante visto le zone su cui si lavora. Le parti che sono maggiormente ritoccate sono le labbra e le sopraciglia.
Perché scegliere il trucco permanente
In genere si rivolgono a questo settore le donne che, per questioni lavorative, devono essere sempre “in ordine” e apparire al meglio. All’inizio era utilizzato dai Vip per essere sempre pronti per ogni evenienza (anche uomini) poi col tempo è diventa più di uso “comune”. Ovviamente, visto i costi, non tutti possono permetterselo, ma sono molte le donne che utilizzano questo metodo, in particolare giovani che vogliono avere un viso perfetto.
Qualcuno potrebbe proporvi il vecchio tatuaggio. Costa meno ed è veramente eterno, ma attenzione: gli anni passano, il viso si modifica e ritrovarsi a sessant’anni con un trucco da ventenne può essere poco gradevole. In Italia, fortunatamente, è vietato il tatuaggio estetico, ma in alcuni paesi no!
Il trucco permanente permette rifiniture molto naturali, ritocchi veramente infinitesimali e sfumature che danno maggiore intensità con estrema naturalezza.