Street art: cos’è, origini e quali sono gli artisti più famosi
Cos’è la Street Art? Scopri le Origini dell’Arte di Strada ed alcuni Famosi Street Artist come Banksy, Obey, Haring, Blu e Mr Brainwash.
La street art è una forma d’arte molto popolare. Non è raro trovarne degli esempi sulle pareti della metro o sui muri di vecchie strutture cittadine. Sebbene inizialmente si pensasse che questi disegni fossero poco più che scarabocchi messi lì dai soliti vandali di quartiere, al giorno d’oggi tale forma d’espressione è stata finalmente sdoganata e si è liberata dai preconcetti che a lungo l’hanno accompagnata. Graffiti e murales, se rispondenti a determinati standard, possono ritenersi opere d’arte a tutti gli effetti.
Sebbene anche l’Italia abbia da dire la sua a tal proposito i maggiori artisti e le opere più apprezzate del genere sono spesso ammirabili nelle grandi metropoli: da Parigi a Berlino, da New York a Londra e dintorni.
Ciò che contraddistingue questa forma d’arte, oltre alla sua dimensione underground, è sicuramente la voglia di scendere dal piedistallo e di rendersi popolare oltre che il preciso intento di veicolare dei messaggi politici o sociali se non addirittura culturali. Alcuni street artist poi amano semplicemente il bello in tutte le sue forme e con i loro stencil intendono solo portare vita e colore nelle città.
Già gli street artist. Conoscete i più famosi della nostra contemporaneità? Eccoli.
Bansky
Uno degli street artist contemporanei più conosciuti è sicuramente Bansky. I suoi soggetti traggono ispirazione dal mondo della politica, dai dibattiti etici o da svariati argomenti culturali e nascondono tutti una leggera vena satirica.
Originario di Bristol, inizialmente (siamo intorno agli anni ’90) Bansky decise di fare dei muri dei locali di Londra le sue prime “tele”, lavorando soltanto come graffitaro. Successivamente la sua arte ed i suoi stencil si diffusero per l’Europa producendo vere e proprie immagini iconiche.
Il suo messaggio è essenzialmente volto a spingere l’umanità verso un percorso di pace e generosità e, di contro, ferocemente beffardo nei confronti del capitalismo, dell’avidità che ci contraddistingue, del potere mal gestito e, ultimo ma non da meno, del consumismo.
Keith Haring
Keith Haring è stato (l’artista è morto da tempo per altro in giovanissima età a causa dell’AIDS) un grande pittore contemporaneo. I suoi lavori, sparsi per il mondo (Italia compresa) sono tantissimi e tutti caratterizzati da un forte linguaggio visivo fresco ed originale.
Tra i temi toccati dall’artista ricordiamo l’amore anche tra individui dello stesso sesso (heart), la critica ironica del potere (Free South Africa), la droga (crack is wack), l’omertà, l’incapacità di agire contro i tabù, i diritti (Rebel with many causes) e la pace, rappresentata a Pisa ed intitolata Tuttomondo, è stata l’ultima grande opera dell’artista statunitense. In particolare, come scritto nel blog di Deodato Arte (Galleria d’Arte online) a questa pagina https://www.deodato.com/deodato_arte_italy/artisti/keithharing.html, si tratta dell’unica opera che ha ricevuto un nome dal pittore, probabilmente perché sapeva che si trattava di un’opera permanente.
L’idea che anima i suoi stencil è che l’arte non è destinata soltanto ad una nicchia ristretta di intenditori, ma è patrimonio dell’umanità (popular art). Per questo motivo Haring ha scelto di utilizzare un linguaggio semplice ed immediato che possa raggiungere subito chiunque.
Shepard Fairey
Shepard Fairey è uno street artist con il pallino della politica. Celebre è il suo sostegno artistico ad Obama, primo presidente nero della storia americana, mediante le opere Change ed Hope.
Poliedrico come pochi, egli si occupa anche di gestire una sua personalissima linea di abbigliamento, la Obey.
Particolarissimo il percorso che l’ha portato alla fama mondiale. Negli anni ’90, un po’ per gioco ed un po’ per spirito goliardico, tappezzò la sua città di figurine di André the Giant, noto wrestler dell’epoca. Comprese così l’immediatezza ed il potere comunicativo delle immagini. Negli anni successivi il suo messaggio si politicizzò. Shepard si schierò contro Bush e le sue guerre (Be te revolution).
Acclamato come artista canonico, molte sue opere sono esposte in svariati musei, resta comunque anche uno street artist.
Blu
Le opere di Blu, conosciute a tutte le latitudini del globo, sono spesso incentrate su soggetti politici. Questo street artist italiano è inoltre particolarmente attento ai temi della guerra, dell’ecologia e della globalizzazione. Non manca poi di criticare attraverso i suoi murales il capitalismo e tutto ciò che gli gira intorno. La sua arte è spesso spartana ed immediata.
Raggiunto il massimo del successo intorno al 2016, pensò di protestare contro il marcio che permea ormai tutti i settori del vivere umano, arte compresa, distruggendo tutte le opere che sino a quel momento aveva realizzato dalle parti di Bologna. Questo gesto impedì che qualcuno vendesse i suoi dipinti ad alcuni affaristi i quali avrebbero, secondo Blu, interesse soltanto per il denaro e non per l’arte in sé e per sé.
Mr. Brainwash
Mr. Brainwash, al secolo Thierry Guetta, è uno dei più grandi street artist contemporanei. A differenza di molti altri colleghi, la sua poetica non trae spunto dal mondo della politica, almeno non in maniera privilegiata. La maggior parte delle sue opere semmai guarda alla cultura pop e, perché no, ai grandi dell’arte. Immagini iconiche provenienti da un contesto e dall’altro vengono quindi rivedute e corrette aggiungendo dei particolari spiritosi e dei tocchi ironici.
Per niente in lotta con il sistema, lo street artist ha accettato di mettere all’asta molte delle sue opere le quali riscuotono per altro un enorme successo (alcune di esse vengono valutate anche diversi milioni di euro) oppure ancora di proporne l’acquisto agli internauti mediante siti di e-commerce universalmente conosciuti.
Conclusioni
In conclusione non possiamo che fermarci un attimo a riconoscere il potere comunicativo dell’arte. Questa forma d’espressione è in grado di creare immagini iconiche e di influire sulla cultura e sul pensiero collettivo.
La prossima volta che vedete un murales insomma spendete qualche attimo della vostra giornata a guardarlo con attenzione: non ve ne pentirete!