Shopper personalizzate: valorizzare il proprio marchio sulle buste

Quante volte, dopo aver ceduto all’impulso di mettere in atto una sessione di shopping selvaggio, ci siamo visti rifilare delle anonime buste in plastica? Quante volte, magari acquistando un regalo per qualcuno e tenendoci a fare anche una bella figura, i commercianti ci hanno dato dei sacchetti non marchiati che, per quanto costoso, davano l’impressione che il nostro fosse un oggetto riciclato?
Bene, il commercio è anche questo: badare ai dettagli, non dar modo all’utente di aver da contestare ed, in ultima analisi, far sì che esso ritorni.
Shopper personalizzate: perché sono importanti?
Quando parliamo di dettagli importanti, ci riferiamo anche alle buste. Le shopper bag personalizzate, come abbiamo accennato poco prima, qualificano tanto il negozio quanto l’oggetto che le contiene. Sarà uno specchietto per le allodole, sarà una formalità, ma è così. Del resto, a riprova del fatto che non siamo solo noi a pensarla in questa maniera, basti dare un’occhiata al blog di www.arcoshopper.it: qui sono addirittura dei professionisti a porre l’accento sulla questione sostenendo che distribuire delle buste in carta personalizzate a tutti i clienti che abbiano fatto degli acquisti significa anche migliorare la reputazione dell’attività commerciale ed è insomma una vera e propria strategia di marketing…
Tralasciando tutto ciò: a prescindere dal fatto che il vostro sacchetto sia realizzato in carta o plastica (dipende ovviamente anche dal tipo di attività che gestite), avete mai pensato al ritorno economico in termini di pubblicità? Soprattutto se il vostro negozio non è molto conosciuto (è piccolo, avete iniziato da poco, non fate parte di una catena di franchising, ecc.) esso sarà notevole.
In ultimo: inconsciamente un sacchetto brandizzato contribuisce a dare un’immagine molto più curata del negozio, di chi lo gestisce ed, indirettamente, concorre a dare l’idea al consumatore medio che tale attività venda dei prodotti di buona qualità e che in qualche modo coccoli il cliente.
Insomma: scegliere degli shopper personalizzati, preferibilmente di materiale riciclato o riciclabile in maniera da far breccia anche nel cuore degli ambientalisti, è un must!
Quando le shopper diventano opere d’arte
Richiamare l’attenzione sul proprio esercizio commerciale, ovviamente in maniera positiva, è una delle massime ambizioni di chi dirige l’attività. Perché non avvalersi di buste marchiate e personalizzate in maniera tale da colpire visivamente l’attenzione del consumatore? Perché non farne oggetti da collezione o addirittura piccole opere d’arte da sfoggiare in giro?
Non è un’idea buttata lì così: Tiffany&Co., Bloomingdale’s, Harrods e molte altre grandi catene straniere e nazionali hanno già adottato questa soluzione ottenendo dei buoni riscontri.
Soprattutto quando si punta alla collezionabilità o alla bellezza delle buste in questione, i consumatori più fashion acquisteranno qualcosa di cui possibilmente non hanno nemmeno bisogno pur di accaparrarsi la shopper tanto amata. Una busta particolare poi si imprime nella mente delle persone diventando quasi una sorta di pubblicità subliminale.
E che dire dei sacchetti a tema (Natale, estate, ecc.)? Insomma, se prima abbiamo semplicemente parlato di buste marchiate con il logo della propria attività, adesso parliamo di qualcosa di più, di quel quid che può fare la differenza più di quanto si immagini.