Come scrivere un buon curriculum vitae

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Quando si è alla ricerca di un impiego, il curriculum vitae gioca un ruolo fondamentale dal momento che è proprio da questo primo biglietto da visita che un potenziale datore di lavoro sceglierà se il candidato fa al caso proprio.

Il Curriculum in formato europeo

Ci sono tanti modi di scrivere un curriculum, e allo scopo di uniformare la situazione e rendere facilmente confrontabili tra loro diversi candidati esiste il Curriculum Europeo. In questo format sono elencate, in ordine, le informazioni personali seguite dalla formazione scolastica e dalle precedenti esperienze lavorative. Una sezione del CV europeo riguarda le competenze linguistiche, che sono specificate in base al “Quadro comune europeo di riferimento per le lingue”.

Le caratteristiche di un buon CV

La leggibilità è uno dei punti chiave per il successo di un curriculum: bisogna quindi utilizzare caratteri di dimensioni adeguate e sfruttare al meglio le spaziature. Inoltre non si può avere un solo CV, dal momento che questo va adattato di volta in volta al lavoro per il quale ci si candida. Ad esempio, se il curriculum viene inviato ad un’agenzia di casting o di spettacoli è indispensabile specificare peso, altezza, taglia e allegare una propria fotografia, mentre tutto ciò è superfluo per altri lavori. Nel CV è sempre bene specificare la patente che si possiede e se si è automuniti; da non dimenticare sono anche le informazioni relative alle proprie competenze informatiche.

Informazioni utili, ma non superflue

Uno degli errori più frequenti che si commettono nella compilazione di un CV è esagerare con i dettagli e le informazioni. Infatti bisogna ricordare che i selezionatori spesso non dedicano più di pochi secondi per dare un’occhiata ad ogni CV: le informazioni importanti devono quindi essere ben visibili, e non ‘disperse’ qua e là. Per risaltare in mezzo a tanti altri, un buon curriculum deve essere scritto in modo efficace, ma questo non significa che bisogna riempirlo di informazioni superflue. Con tutta probabilità, infatti, a nessun datore di lavoro interessa che ad esempio il candidato sappia cucinare o meno (a meno che non si tratti di un cuoco), possieda un’iguana oppure suoni la chitarra.