Rimozione amianto e smaltimento: ecco come fare la bonifica
Per anni nell’ambito edilizio si è utilizzato l’amianto, senza conoscerne l’alto tasso di pericolosità. Conosciuto anche con il termine Eternit, era ampiamente utilizzato prevalentemente per la costruzione di coperture di edifici industriali e capannoni, così come è stato utilizzato anche in campo militare.
Negli anni Sessanta del secolo scorso si cominciò a capire che la polvere provocata dalle fibre di amianto era nociva per l’uomo ma l’amianto continuò ad essere impiegato ancora per molti anni a venire.
Quando poi furono evidenti i danni causati all’apparato respiratorio provocati dal mesotelioma e dai tumori, ne venne vietato l’uso e successivamente sono iniziate le richieste di risarcimento di danni provocati dall’amianto. Pertanto ancora oggi ci sono edifici di vecchia costruzione che contengono amianto. In questo articolo vediamo come si può procedere alla sua rimozione, che deve essere effettuata soltanto da ditte specializzate e autorizzate.
Cosa stabilisce la legge per la rimozione e la bonifica dell’amianto
La legge 257 del 1992 vieta l’importazione, l’estrazione, la produzione, la commercializzazione di qualsiasi tipo di prodotto contenente amianto e prevede anche un programma specifico per rimuovere l’eternit.
Qualora si rilevi la presenza di amianto c’è l’obbligo di comunicarla all’Asl di riferimento. Tale ufficio è tenuto ad avere un apposito registro in cui è segnalata la presenza amianto friabile, quello più pericoloso, sul proprio territorio di competenza.
Come smaltire l’amianto
Gli interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto possono essere eseguiti solo da ditte autorizzate. Sono le imprese iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali le uniche competenti in materia. Molte aziende che operano nel settore hanno in organico un coordinatore amianto, figura preposta a tale attività come previsto dalla legge.
Saranno poi i laboratori di analisi iscritti nelle liste del Ministero della Salute ad eseguire le analisi del materiale. La ditta chiamata per rimuovere l’eternit deve seguire la procedura e dopo un primo sopralluogo deve predisporre la documentazione e inviarla all’Asl 30 giorni prima dell’inizio lavori.
Il lavoro vero e proprio consiste nel sigillare l’amianto e bonificare le aree vicine sulle quali si trovava il materiale. L’asbesto sarà poi smaltito in discarica. Naturalmente questo tipo di operazione richiede la massima attenzione e va eseguita in sicurezza perché le fibre di amianto sono volatili e le polveri eventualmente rilasciate sono nocive.
Sussiste l’obbligo di rimuovere l’amianto?
Al momento la legge italiana non impone l’obbligo di rimozione amianto da un edificio. Tuttavia convivere con questo materiale tanto pericoloso per la salute è sconsigliato, in particolare se l’amianto è friabile.
In questo caso si è obbligati a rimuoverlo e bisogna contattare prima l’Asl e poi una ditta specializzata che provvederà alla sua rimozione. Se invece l’amianto è compatto, come potrebbe essere quello presente su tubi o coperture in buono stato, non è prevista la comunicazione obbligatoria agli uffici preposti.
Conviene però far valutare la situazione da una ditta in grado di prevederne i rischi, per evitare di convivere con l’amianto per diversi anni, in particolare con le sue polveri.
Quanto costa lo smaltimento dell’amianto
La rimozione dell’amianto e la bonifica della zona in cui si trova richiedono costi piuttosto elevati che però variano a seconda del tipo di amianto, friabile o compatto e della superficie da trattare.
Il materiale friabile è più complesso da trattare perché deve essere prima incapsulato affinché non disperda le sue polveri. La bonifica di una copertura invece ha costi proporzionali all’ampiezza della stessa.
Ad esempio se bisogna rimuovere l’asbesto da un’area di 50 metri quadrati i costi al metro variano dai 20 ai 25 euro mentre se la superficie è di 500 metri quadrati i prezzi scendono tra gli 8 e i 12 euro al metro. I costi sono comprensivi di incapsulamento, rimozione e smaltimento nelle discariche preposte.
Incentivi e misure per la bonifica dell’amianto
Se devi prima o poi rimuovere materiali che contengono amianto devi sapere che esistono anche misure e agevolazioni, sia a livello statale che a livello regionale. Per non dover affrontare costi eccessivi si può ricorrere al Superbonus 110% o orientarsi sulle detrazioni fiscali contenute nel Bonus ristrutturazioni.
In questo caso puoi usufruire del 50% per i costi sostenuti dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2021. Il limite di spesa è di 96 mila euro. Molte regioni hanno predisposto stanziamenti di milioni di euro per rimuovere l’eternit dalle strutture pubbliche, dagli ospedali e dalle scuole.
Conclusione
L’amianto rappresenta ancora oggi un grande problema, anche se il suo uso è vietato. Purtroppo è presente in moltissimi prodotti edilizi perché in passato veniva usato come additivo per vernici e cemento.
Lo possiamo trovare nei tramezzi, nelle piastrelle, nelle grondaie e nei feltri per sottofinestre. L’obiettivo, per scongiurare i grandi pericoli per la salute che provoca, è quello di arrivare ad un mondo amianto free. E’ quello a cui punta anche l’Unione Europa, che si prefigge di cancellarne la presenza entro il 2028.