Riabilitazione post operatoria: quali sono le terapie da seguire

La riabilitazione post operatoria, soprattutto quando si subisce un certo tipo di intervento volto a riparare danni articolari, muscolari o tendinei, è una prassi a cui è impensabile sottrarsi.
L’assidua frequentazione di palestre gestite da fisioterapisti in questi casi è fondamentale per sperare di riappropriarsi di tutte le funzionalità dell’arto e di recuperare stili e ritmi di vita consueti.
Approfondiamo insieme allora questo utile argomento.
Riabilitazione post operatoria: di cosa si tratta?
La riabilitazione post operatoria altro non è che un insieme di esercizi fisici svolti, a seconda dei casi, attivamente o passivamente da chi ha da poco subito un intervento ortopedico o un trauma particolare ad una data zona del corpo.
Non è raro che durante questo percorso di recupero il paziente venga sottoposto anche a trattamenti di manualità massoterapica. In ogni caso il programma viene elaborato dagli specialisti per ogni singolo infortunio ed in relazione quindi tanto alle condizioni cliniche dell’individuo quanto alle sue specifiche esigenze.
Questi trattamenti hanno la funzione di riattivare la completa mobilità delle parti del corpo sottoposte a chirurgia artroscopica e protesica e riguardano soprattutto alcune zone critiche (vale a dire le spalle, l’articolazione del ginocchio, la caviglia, il polso, gli arti, le anche e la colonna vertebrale).
L’iter
Come si esegue una riabilitazione post operatoria? Beh, a prescindere dal tipo di programma prescritto, ci sono diverse fasi che caratterizzano questo genere di terapia.
Innanzitutto il fisioterapista si spenderà per elaborare degli esercizi che aiutino il paziente a tenere sotto controllo il dolore o ad arginare gli effetti fastidiosi legati all’insorgere di un’infiammazione. In questa fase il malato più che muoversi autonomamente si sottoporrà a trattamenti manuali utili ad accelerare il processo di riparazione dei tessuti.
In un secondo momento quindi si procederà ad una ginnastica passiva che possa servire a muovere senza avvertire dolore la parte lesa. Questa fase deve avere un tempismo pressoché perfetto dato che se eseguita in tempi non ancora maturi potrebbe riacutizzare dolori ed infiammazioni o se giunta eccessivamente in ritardo potrebbe dover fare i conti con un’articolazione ormai irrigidita.
Nel corso della terza fase poi gli esercizi mireranno al recupero del tono muscolare, quindi della coordinazione ed infine a restituire precisione ai movimenti.
Oltre che un trattamento tipicamente fisico della patologia (massaggi, ginnastica passiva ed attiva, ecc.) la riabilitazione post operatoria presuppone anche l’impiego di strumentazioni elettromedicali che agiscano sulle zone interessate grazie al calore, all’elettromagnetismo ed alla diffusione localizzata di ultrasuoni.
Idroterapia
In alcuni casi poi potrebbe essere richiesto l’uso di una vasca di riabilitazione e quindi un programma che preveda esercizi fisici da eseguire in acqua.
Parliamo di idroterapia e riabilitazione in acqua, da pochi anni, rientrano nei protocolli di riabilitazione in campo ortopedico e sportivo. Dal sito villaferrimedica.com apprendiamo che l’idroterapia è indicata sia come mezzo di preparazione fisica in vista dell’intervento chirurgico sia come efficace strumento riabilitativo nella fase di rieducazione post-operatoria.
E’ importante in questa sede puntualizzare infine che i trattamenti di cui sopra vengono erogati tanto da strutture pubbliche quanto da privati e che gli specialisti possono decidere se ricoverare il paziente, sottoporlo a cure ambulatoriali o consentirgli di svolgere la terapia prestando assistenza domiciliare. L’importante comunque è iniziare il trattamento, salvo diversa prescrizione medica, entro e non oltre i due giorni dalla conclusione dell’intervento.
I risultati
I risultati, oltre che dalla competenza del fisioterapista dipendono ovviamente anche dall’entità dell’intervento subito e dal suo esito generale. Stesso discorso vale per i tempi di recupero.
Non meno importante è poi la volontà di collaborare mostrata dal paziente.