Petrolio: quotazione ancora in rialzo
Giornata di borsa molto nervosa, quella di oggi, con Piazza Affari che ha chiuso con una perdita dell’1,34%. Al contrario il petrolio continua a mettere a segno la sua ondata di rialzi spingendosi in prossimità dell’area 50 dollari. Un livello, questo, molto interessante per capire quali saranno gli sviluppi futuri.
Insomma sembrano lontane le quotazioni di 30 dollari al barile di qualche mese fa, quando molti analisti davano per certa la possibilità che il greggio potesse arrivare ad una quotazione di 20 dollari. Niente di più sbagliato e che ha avuto il coraggio di puntare su un rialzo dell’oro nero ha avuto ragione.
Tuttavia, basta analizzare un grafico con le quotazioni del petrolio per rendersi conto che il greggio è oggetto di una fortissima volatilità. Secondo molti esperti di finanza il petrolio è stato utilizzato per combattere quella che viene definita una guerra silenziosa, dove non vengono lanciate bombe ma, al contrario, vengono messe in ginocchio intere economie.
Basti pensare alla forte crisi in cui sono stati spinti i paesi che proprio dal greggio dipendevano economicamente. In particolare sono stati messi a dura prova quei paesi che vantano pozzi petroliferi il cui costo di estrazione è molto alto. Ad esempio, ha sofferto molto più la Russia degli Emirati Arabi. La prima, infatti, ha dei costi di estrazione decisamente superiori, mentre gli Emirati, avendo dei costi nettamente inferiori possono trarre profitto anche da un prezzo del petrolio estremamente basso.
Detto questo come è possibile fare trading sul petrolio impostando una strategia che sia, al tempo stesso, non troppo aggressiva e profittevole? Per prima cosa va detto che in questo momento ci troviamo in una fase in cui la quotazione del greggio non lascia spazio a molte manovre di medio-lungo periodo. Il livello dei 50 dollari, infatti, sembra essere interlocutorio e al momento non ci sono sufficienti dati che ci possano indicare una via precisa. Sicuramente sembra improbabile che il rialzo continui ancora a lungo.
Le scorte di petrolio sono ancora molto alte e la produzione continua ad essere eccessiva rispetto alla domanda. La crisi che sta attanagliando l’Europa ha ridotto i consumi e, di conseguenza, la produzione nei paesi come la Cina, da sempre grandi consumatori di greggio. Il consiglio, quindi, è quello di seguire le quotazioni del petrolio e di investire solo su orizzonti temporali estremamente ridotti.
Questo, da un lato fa aumentare il rischio del proprio investimento, ma dall’altro aiuta a determinare con maggiore precisione, quelli che potrebbero essere gli obiettivi. Ad esempio si può operare con una strategia che tenga conto dei livelli di supporto o resistenza e utilizzando sempre uno stop loss stretto per contenere le perdite in caso di errore. E’ buona norma seguire le quotazioni del petrolio in tempo reale anche se si investe sul mercato azionario e sui bond governativi. Il prezzo del greggio, infatti, può determinare significativi sbalzi di prezzo anche su questi asset.