Mobbing e dimissioni: un legame subdolo e molto delicato

Mobbing

Tra il mobbing e le dimissioni sussiste un legame davvero molto delicato; le due cose possono non essere in alcun modo correlate, senza dubbio, ma purtroppo non sono affatto pochi i casi in cui le dimissioni altro non sono che una conseguenza di ciò che il lavoratore subisce sul luogo di lavoro.

Che cos’è il mobbing

Il mobbing corrisponde ad una serie di atteggiamenti che possono vedere protagonista il manager di un’azienda, i superiori o i colleghi e che hanno come fine quello di sviluppare nel lavoratore un profondo senso di ansia e di inadeguatezza.

Dal punto di vista pratico il mobbing si può concretizzare in molti diversi modi: il lavoratore può divenire oggetto di angherie e pettegolezzi, possono verificarsi degli atti di sabotaggio nei confronti delle sue ordinarie attività, può capitare che al dipendente venga chiesto di svolgere operazioni che non corrispondono in alcun modo alle sue competenze, allo stesso modo si possono verificare casi di demansionamento, umiliazioni più o meno gravi, anche agli occhi dei colleghi, oppure si possono assegnare dei compiti palesemente svilenti.

Perché si pratica il mobbing

Ma per quale ragione si attua il mobbing? Sicuramente situazioni di questo tipo possono venire a configurarsi per ragioni personali, ma nella grande maggioranza dei casi esse sono dovute a un piano ben definito che è correlato a ragioni puramente economiche.

In molte occasioni, infatti, l’azienda pratica il mobbing per indurre il suo dipendente a rassegnare le dimissioni, quindi ad allontanarsi in modo apparentemente volontario dal posto di lavoro.

In questo modo l’azienda può risparmiare tantissimo, non dovendo riconoscere alcuna indennità, senza trascurare il fatto che il datore di lavoro non può licenziare in assenza di una giusta causa.

Proprio per questa ragione, dunque, tra mobbing e dimissioni può sussistere un legame.

Un reato molto difficile da dimostrare

Non vi è alcun dubbio sul fatto che il mobbing sia un reato, anzi esso è riconosciuto ufficialmente come tale dall’ordinamento italiano, tuttavia per il lavoratore è spesso molto difficile riuscire a dimostrare quanto subito.

Consapevoli di questo, infatti, i “mobber” cercano di mettere a disagio il dipendente in modo estremamente subdolo, proprio per evitare che il lavoratore possa dimostrare la sussistenza di episodi gravi che si possano esibire dinanzi a un giudice.

I terribili effetti del mobbing

Gli effetti del mobbing sono devastanti e molto spesso sottovalutati: la persona che vive questa condizione sul posto di lavoro, infatti, può sviluppare una vasta gamma di problematiche le quali spaziano dalla depressione all’ansia.

Il mobbing, a lungo andare, può causare anche problemi di insonnia, attacchi di panico, sensazioni di inappetenza e tante altre situazioni che non possono che ledere alla salute di una persona.

Il mobbing, in sostanza, fa ammalare il malcapitato lavoratore; ovviamente ogni persona reagisce a modo proprio, allo stesso modo la gravità di ciò che il mobbing può provocare dipende anche dalla forza emotiva del lavoratore, ma chi subisce mobbing è destinato a risentirne in modo pressoché inevitabile.

Come sottolineano molti psicologi, peraltro, gli effetti negativi del mobbing possono accentuarsi ulteriormente laddove la persona non trovi il dovuto supporto tra i familiari e gli amici più stretti: può accadere infatti che i cari non credano a ciò che il lavoratore racconta, e venga così a verificarsi quello che è tecnicamente definito “doppio mobbing”.

Le dimissioni come opzione estrema

Risulta palese, dunque, il fatto che il lavoratore che subisce il mobbing vive una condizione estremamente delicata: da un lato intende giustamente conservare il suo posto di lavoro, dall’altro deve prestare grande attenzione anche alla sua salute.

Proprio per questo motivo, dunque, dei lavoratori particolarmente provati da ciò che subiscono rassegnano le dimissioni, considerando questa soluzione l’unico e solo modo per preservare la loro salute.

Suggerimenti per chi è vittima di mobbing

Per tutti i lavoratori che subiscono mobbing, il miglior consiglio è sicuramente quello di richiedere una consulenza specialistica ad un legale esperto in diritto del lavoro, magari acquistando un servizio apposito su Internet su siti web quali Avvocato Accanto, il cui indirizzo è https://www.avvocatoaccanto.com.

Al di là di tale utile consiglio, potrebbe essere opportuno che gli organi addetti effettuino delle indagini specifiche nelle aziende in cui si verifica una quantità non trascurabile di dimissioni, o comunque laddove si verifichino degli abbandoni spontanei del posto di lavoro quantomeno “sospetti”.

In un periodo storico in cui i posti di lavoro sono molto limitati, purtroppo, l’eventualità che si faccia ricorso sempre più spesso a questo becero “strumento” non è affatto improbabile.