I pro e i contro di investire nelle banche nel 2017

Quando parliamo della Borsa Italiana, investire in azioni bancarie è sempre uno degli argomenti più “caldi” e interessanti da trattare. Dopotutto, la Borsa Italiana è composta da titoli azionari di società che operano in settori completamente diversi. Come sempre, diversificare il proprio portafoglio è uno dei migliori modi per guadagnare con la Borsa e ridurre le potenziali perdite.
Quando si parla di investire in azioni bancarie, è bene considerare diversi aspetti legati ai titoli azionari delle banche su cui si vuole investire. Nel nostro articolo andremo a vedere quindi i pro ed i contro di investire sulle banche, se conviene, o se vi sono titoli azionari migliori per guadagnare con la Borsa tramite il trading online.
Investire in azioni bancarie: quali titoli scegliere
Se avete intenzione di investire sulle banche, come per ogni altro titolo azionario, dovrete comunque analizzare a fondo la società su cui volete investire. Per questo motivo, dovete conoscere le basi dell’analisi fondamentale, necessarie per capire lo stato di salute della società legata al titolo azionario.
Inoltre, tramite l’analisi fondamentale sarà possibile scoprire il “prezzo giusto” per il titolo azionario su cui volete investire. In tal modo saprete se il titolo in questione sia sottovalutato dal mercato, oppure se sia sopravvalutato. Ovviamente non ci si deve limitare all’analisi fondamentale: è bene sfruttare anche l’analisi tecnica, analizzando quindi i grafici finanziari.
Per quanto riguarda i titoli bancari, bisogna considerare anche, e soprattutto, lo stato di economia dell’intero paese (in questo caso l’Italia). Infatti, lo stato Italiano spesso interviene nella situazione generale del comparto bancario, soprattutto in caso di fallimenti o difficoltà da parte delle banche. Perciò, rimanere sempre aggiornati sulle notizie finanziarie e politiche più importanti è un must, se avete intenzione di investire sui titoli bancari.
Investire sulle banche: lo stato del settore bancario italiano
Quando vogliamo investire sulle banche, dobbiamo conoscere la particolare situazione delle banche italiane. È infatti importante ricordare come le banche in Italia abbiano il grave problema delle sofferenze, ovvero i cosiddetti “Non Performing Loans“, ovvero dei crediti deteriorati. Si parla di prestiti di cui la banca non ha più certezze sulla possibilità di riscuotere, con i dovuti interessi.
Infatti, questi prestiti sono stati dati sia a privati che ad imprese, ma con la lunga crisi economici degli ultimi anni, sempre più privati ed imprese si sono ritrovate in situazioni impossibili da gestire, almeno a livello economico. Per tal motivo, non sono più in grado di ripagare il prestito; o se lo sono, si sono allungati i tempi delle rate. Che dal punto di vista delle banche italiane, si tratta ovviamente di un danno a livello patrimoniale.
Dobbiamo anche considerare che le banche italiane hanno la media più alta di Non Performing Loans rispetto alle banche degli altri stati Europei. Per tal motivo, è di assoluta importanza rimanere sempre aggiornati su notizie finanziarie e politiche, anche a livello europeo quando riguardano l’economia italiana.
I passi da compiere per investire sulle banche
Perciò, per fare un esempio pratico, se vogliamo investire sulle azioni Ubi banca, dobbiamo come prima cosa analizzare il grafico finanziario relativo all’andamento del titolo. Sul grafico, come quello presente su valoreazioni.com, dobbiamo individuare il trend dominante, grazie all’utilizzo dell’analisi tecnica e i suoi strumenti. Successivamente, dobbiamo passare all’analisi fondamentale.
Quindi dobbiamo analizzare lo stato di salute della società, i profitti totali dei passati anni, gli eventuali debiti da pagare e quelli già pagati, gli asset totali gestiti dalla società, il management della società stessa e se vi sono stati cambiamenti negli anni, le notizie finanziarie e politiche relative a tale società, e così via.
Solamente quando avremo a nostra disposizione tutte queste informazioni, saremo in grado di fare una previsione sul futuro andamento del titolo azionario in questione. A questo punto, potremo decidere se investire al rialzo oppure se investire al ribasso. Come al solito è bene impostare un livello di “stop loss” (perdita massima che si può subire), così come un livello di “take profit” (livello minimo di profitto che si vuole raggiungere).