Estrattore o Centrifuga? Caratteristiche e differenze

Estrattore o centrifuga? Questi due piccoli elettrodomestici, al giorno d’oggi sempre più diffusi nelle cucine degli italiani, sembrano tra loro molto simili e non tutti sarebbero in grado di distinguere l’uno dall’altro. In realtà però è possibile apprezzare delle differenze alquanto rilevanti tra i due prodotti.

Se è vero infatti che in entrambi i casi questi elettrodomestici permettono di ottenere del succo da svariati tipi di vegetali, è anche vero che lavorano velocemente ed a temperature maggiori in una circostanza, in maniera più rilassata e sviluppando meno calore nell’altra.

Vediamo allora di imparare a distinguere i due elettrodomestici e di analizzare tutti i pro ed i contro connessi al loro utilizzo.

Estrattore di succo e centrifuga differenze

Simili ma non uguali dicevamo. La prima differenza riscontrabile tra estrattori di succo e centrifughe risiede nella potenza sviluppata da questi due macchinari e, di conseguenza, nel numero di rotazioni per minuto delle loro lamelle. Tale diversità, lo vedremo tra un po’, è più importante di quanto si possa immaginare. Ma ritorniamo al discorso del wattaggio. Le centrifughe lavorano a circa 1000W, gli estrattori di succo (clicca qui) invece hanno in genere una potenza compresa tra i 200 ai 400W. Questo significa che nel primo caso il sistema è in grado di compiere 18 mila giri al minuto, nell’altro dai 40 ai 100 nella stessa unità di tempo.

A quanto pare questa diversità influisce notevolmente sul gusto delle bevande ottenute. Una preparazione più lenta infatti garantisce un sapore oggettivamente migliore. Ciò perché l’estrattore produce in questo caso una bibita dall’aroma pieno e corposo. Entrambi i procedimenti comunque, contrariamente a quanto si è spesso creduto, si avvalgono di temperature di lavorazione sicuramente abbastanza alte, ma comunque non eccessive. Nel dettaglio possiamo dire che esse non superano di norma la cinquantina di gradi, soglia oltre la quale gli alimenti inizierebbero a perdere molte delle loro proprietà salutari. Vero è però che il quantitativo di fibre presente in un succo ottenuto dalla centrifuga è sicuramente minore rispetto a quello presente in una bevanda preparata tramite estrattore. Non si tratta di differenze abissali, ma comunque apprezzabili. Tale distinzione dipende dal processo di lavorazione impiegato dalle due macchine.

C’è da precisare inoltre che optare per una soluzione anziché per l’altra non significa avere o meno un rincaro in bolletta. I diversi livelli di potenza incidono infatti anche sul quantitativo di tempo richiesto per la preparazione di una bevanda. Se insomma una centrifuga consuma idealmente di più è anche vero che avrà eseguito il suo lavoro nell’arco di 5 minuti al massimo, mentre un estrattore avrà bisogno di un quarto d’ora circa per compiere la stessa operazione. I consumi quindi diventano pressoché sovrapponibili.

Ma le differenze non finiscono qui. Si stima infatti che mediamente un estrattore riesca a ricavare da un qualsiasi vegetale il 10%-20% in più di succo di quanto non succederebbe con una centrifuga. Ciò, soprattutto se le macchine vengono utilizzate in un esercizio commerciale, significa ottenere un bel risparmio e comunque ridurre gli sprechi.

Per quanto riguarda la praticità d’uso infine la palma va senza dubbio all’estrattore a funzionamento verticale (la variante orizzontale è un po’ più impegnativa) che oltretutto è anche molto meno rumoroso rispetto al suo diretto rivale.

Il succo

Abbiamo cercato, evitando di scendere troppo nei particolari, di delineare tutte le differenze utili a scegliere tra un estrattore di succo ed una centrifuga. Non ci siamo soffermati più di tanto però sulla descrizione a livello visivo dei due elettrodomestici, abbiamo preferito infatti sottolineare le diversità tecniche intercorrenti tra l’uno e l’altro apparecchio.

A questo punto però ci pare appropriato descrivere un po’ meglio le caratteristiche del succo ottenuto nell’uno o nell’altro caso. Iniziamo col dire che in entrambe le circostanze si sceglierà di bere sicuramente qualcosa di salutare. Una centrifuga restituisce però una bevanda calda e densa, un estrattore invece un succo privo di filamenti  e residui oltre che decisamente più fresco. Alcune teorie, come accennavamo poc’anzi, vorrebbero che in quest’ultimo caso il prodotto finale risultasse anche più ricco in vitamine e quindi più indicato per assicurare all’organismo un buon apporto nutrizionale. Ciò in virtù delle differenti temperature di lavorazione sfruttate dai due elettrodomestici. Ad oggi non esiste un esperimento scientifico che abbia inoppugnabilmente dimostrato questa ipotesi. In ogni caso, se si consumano frutti e ortaggi non solo per gustarne il sapore, ma anche e soprattutto per ottenere determinati benefici, il consiglio è di fare più che altro ricorso agli alimenti solidi di stagione e di considerare i succhi come un extra gustoso e nutriente.

Una chicca: la polpa raccolta negli appositi serbatoi degli estrattori non deve necessariamente essere considerata un prodotto di scarto. In molti amano infatti riciclare questa purea per preparare dei piatti sani e saporiti, altri invece la utilizzano come concime naturale per le loro piante.

Il succo ottenuto invece non sarà adoperabile solo come bevanda salutare, ma anche come ottima base per la preparazione di cocktail ed alcolici home made.