Novità sulla dichiarazione dei redditi 2019
La dichiarazione dei redditi del 2019, relativa quindi all’anno fiscale 2018, presenta qualche novità rispetto alle versioni precedenti.
L’Agenzia delle Entrate si è quindi premurata di comunicare tempestivamente agli addetti ai lavori ed ai contribuenti le effettive modifiche di cui tener conto, modifiche il larga parte riconducibili all’approvazione della nuova legge di bilancio.
Date e termini ultimi
Quest’anno la dichiarazione dei redditi sarebbe dovuta pervenire al fisco entro e non oltre il 23 luglio nel caso in cui il proprio 730 fosse stato affidato ad uno dei tanti CAF sparsi per il territorio italiano o presentato senza ricorrere ad intermediari. Sul sito www.kontrokultura.it trovate dettagli sulle scadenze e la foto del modello 730.
Tutti coloro i quali invece avessero deciso di inviare il documento ordinario mediante un sostituto d’imposta, avrebbero avuto tempo sino al 7 di luglio. Ma non è ancora tutto.
I precompilati online quest’anno erano consultabili già a partire dal 15 di aprile e liberamente modificabili in caso di errori a far data dallo scorso 2 maggio.
I bonus per la casa ed i mobili
Le novità riguardanti l’erogazione di bonus relativi alla casa ed all’acquisto dei mobili, si sono tradotte quest’anno nella concessione di quattro diverse categorie di benefit. Tra esse ricordiamo il bonus verde, il sismabonus, il bonus mobili e l’ecobonus.
Nel primo caso lo Stato avrebbe avallato una detrazione pari al 36% della spesa sostenuta a coloro che avessero potuto dimostrare di aver investito del denaro per la sistemazione di aree verdi all’interno degli spazi condominiali o in abitazioni private.
Il sismabonus invece avrebbe interessato tutte le parti comuni di strutture condominiali appartenenti a zone sismiche 1,2 e 3. Gli interventi soggetti a detrazione, pari stavolta all’80-85% a seconda dei casi, sarebbero stati quelli finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici ed alla riqualificazione energetica degli stessi. Inoltre i premi assicurativi legati al verificarsi di eventi naturali calamitosi e volti a tutelare un patrimonio immobiliare privato sarebbero stati soggetti ad una detrazione del 19%.
Il bonus mobili invece altro non è che un’agevolazione diretta a tutti coloro i quali abbiano acquistato mobili o elettrodomestici per un valore massimo pari a 10 mila euro.
L’ecobonus infine avrebbe previsto una detrazione che, in rapporto ai vari casi, poteva oscillare tra il 50% ed il 75% delle spese sostenute per acquistare caldaie o pannelli solari e per l’installazione di questi ultimi.
Detrazioni varie
Ma l’insieme delle detrazioni fiscali applicabili alla dichiarazione dei redditi 2019 non finisce ancora qui. Il governo ha infatti concesso quest’anno ai cittadini di ottenere degli sgravi, pari al 30-35% della spesa sostenuta, nel caso in cui fossero dimostrabili delle donazioni a beneficio di onlus o di svariate società di mutuo soccorso.
Detraibili per quest’anno sarebbero state anche il 19% delle spese legate al trasporto pubblico (con tetto massimo pari a 250 euro), l’APE e la RITA nonché il 19% delle somme destinate a spese mediche volte ad aiutare i figli affetti da disturbi dell’apprendimento.
Proroghe
Chi invece del 730 dovesse presentare il modello Unico, potrebbe beneficiare di proroga. Così come sancisce il Decreto Crescita infatti la data ultima per l’invio della documentazione è stata in questo caso spostata al prossimo 30 novembre.
I titolari di partita IVA invece avranno tempo sino al 30 settembre per l’eventuale versamento delle imposte a patto però di presentare l’Unico e non il 730.
Eventuali ritardi relativi alla consegna dell’F24 possono essere sanati avvalendosi del cosiddetto ravvedimento operoso. Se invece ci si fosse dimenticati di inviare la dichiarazione dei redditi, entro i 90 giorni di ritardo, sarà possibile provvedere ancora mediante ravvedimento operoso. In quest’ultimo caso però sarà necessario versare anche l’importo relativo alla tassazione IRPEF ed un obolo (mora) pari a circa 25 euro maggiorati dalla percentuale di interessi maturati nell’arco dei 90 giorni di ritardo.