Curiosità sul boma, il braccio con la randa

Ogni barca a vela è il risultato di un equilibrio complesso tra forze, aerodinamica e controllo. Tra i componenti che permettono di sfruttare il vento in modo efficiente, il boma, chiamato comunemente il braccio con la randa, riveste un ruolo determinante.

Si trattadi un’asta orizzontale fissata all’albero che mantiene tesa la base della vela e consente di orientarla con precisione. La sua presenza non serve solo a dare forma alla randa, ma a governare la potenza e la direzione del vento, trasformando la forza naturale in propulsione controllata.

Origine e significato

Il boma è una delle parti fondamentali dell’attrezzatura di bordo. È l’elemento che unisce l’albero alla base della randa, permettendo di regolare la vela in modo da ottenere la massima efficienza di spinta.

Come riporta l’Enciclopedia Treccani, si tratta di “un’asta alla quale è inferita la base della randa, fissata mediante uno snodo che ne consente la rotazione sia orizzontale sia verticale”. In termini pratici, rappresenta il fulcro meccanico del controllo velico, punto in cui la teoria aerodinamica incontra la pratica marinaresca.

Etimologia e uso nella nautica tradizionale

Il termine “boma” deriva dal francese bôme, che a sua volta proviene dall’olandese boom, parola che significa “asta” o “trave”. Fin dal XVII secolo, nei porti dei Paesi Bassi e dell’Inghilterra, il boma era l’elemento chiave delle imbarcazioni a vela aurica.

Nel tempo, il concetto si è mantenuto invariato: un braccio orizzontale mobile, collegato all’albero, che permette di controllare la base della vela e, di conseguenza, l’efficienza dell’intera imbarcazione.

Differenze tra boma e altre aste dell’alberatura

Nel rigging di una barca a vela esistono altre aste come il picco, il pennone e l’antenna, ma nessuna svolge la stessa funzione del boma.
Il picco sostiene la parte superiore della vela, mentre il pennone serve per vele quadre. Il boma, invece, opera esclusivamente sulla parte inferiore della randa, agendo come leva di controllo della sua curvatura e orientamento.

Funzione e ruolo

Il boma permette di trasformare la potenza del vento in spinta controllata. Senza questo elemento, la vela perderebbe forma e la barca non riuscirebbe a mantenere una rotta stabile.
Attraverso un sistema di manovre, il boma consente al timoniere di modificare la tensione e l’angolo della randa, adattandola alle diverse condizioni di vento e di andatura.

Come sostiene e tende la base della randa

La parte inferiore della randa è fissata lungo la lunghezza del boma. Tramite il tesabase, una manovra che tende la ralinga inferiore, si regola la forma della vela: una maggiore tensione la rende più piatta, riducendo la potenza; una tensione minore la curva e aumenta la spinta.
Il boma agisce quindi come una leva dinamica, capace di modellare la vela in tempo reale e garantire stabilità aerodinamica.

Movimenti orizzontali e verticali del boma

Il boma ruota orizzontalmente intorno alla trozza, lo snodo fissato all’albero, per orientare la randa rispetto al vento. In senso verticale, può sollevarsi o abbassarsi a seconda delle regolazioni.
L’amantiglio lo sostiene quando la vela è ammainata, mentre il vang (o ritenuta inferiore) ne controlla l’altezza e impedisce che si sollevi troppo quando la scotta è lasca. Questi movimenti coordinati permettono di mantenere profilo, potenza e direzione della vela anche con vento irregolare.

Componenti e materiali del boma

La progettazione del boma combina resistenza strutturale e leggerezza. Ogni dettaglio è studiato per sopportare sollecitazioni costanti e variazioni di carico durante la navigazione.

Struttura e connessioni meccaniche

Il boma è composto da una trave cava, generalmente in alluminio o carbonio, fissata all’albero mediante una trozza articolata. Al suo interno scorrono cime e paranchi come il tesabase o le borose per la riduzione della vela.

L’estremità posteriore, detta varea, serve da punto di ancoraggio per manovre come l’amantiglio e la ritenuta. Tutte le connessioni devono resistere a flessione e torsione, garantendo sicurezza anche con vento forte.

Dall’alluminio al carbonio: evoluzione dei materiali

In passato, il boma era realizzato in legno massiccio, materiale elegante ma pesante e soggetto a deformazioni. Oggi si utilizzano leghe di alluminio per le barche da crociera e fibre di carbonio per le imbarcazioni da regata, in grado di ridurre il peso del 40% mantenendo la stessa rigidità.

Il carbonio è ormai considerato il materiale di riferimento per le attrezzature veliche ad alte prestazioni grazie alla sua resistenza alla fatica e al minimo coefficiente di deformazione.

Regolazioni e manovre collegate al boma

Il corretto uso del boma è una delle abilità che distingue un velista esperto da uno alle prime armi. Le manovre che lo controllano permettono di modellare la randa e mantenere la barca in equilibrio, anche con mare formato.

Il vang: controllo dell’inclinazione del boma

Il vang è una manovra rigida o a paranco che collega il boma al piede d’albero. Serve a regolare la sua inclinazione verticale e a mantenere la randa in tensione anche con vento portante.

Un vang ben regolato migliora il profilo aerodinamico della vela e limita il rollio. Secondo Marenauta, l’uso corretto del vang può ridurre del 15% le oscillazioni del boma in andature larghe, aumentando comfort e sicurezza a bordo.

Tesabase e borose: regolare la tensione della vela

Il tesabase consente di tirare o mollare la base della randa, modificando la curvatura del profilo. Le borose, invece, permettono di ridurre la superficie della vela durante le raffiche, mantenendo il controllo della barca. Il circuito delle borose passa spesso all’interno del boma, garantendo un funzionamento fluido e una gestione ordinata delle manovre anche con equipaggio ridotto.

Amantiglio e ritenuta: stabilità e sicurezza

L’amantiglio sostiene il boma quando la vela è abbassata, mentre la ritenuta del boma (o preventer) ne limita i movimenti improvvisi, soprattutto durante la strambata.

Una ritenuta ben posizionata evita colpi accidentali e protegge equipaggio e attrezzatura. Gli esperti raccomandano di fissarla vicino alla varea, non al centro del boma, per evitare flessioni dannose.

Sicurezza in navigazione: gestire il movimento del boma

Durante una strambata, il boma può attraversare la coperta con forza considerevole. Ogni anno, secondo la Federazione Italiana Vela, si registrano decine di infortuni dovuti a manovre errate o mancanza di ritenute. La sicurezza del boma non riguarda solo la struttura, ma anche la preparazione dell’equipaggio e la manutenzione delle manovre di controllo.

Strambata e pericoli del movimento laterale

La strambata è una delle manovre più delicate: se non controllata, il vento può spingere improvvisamente la vela da un lato all’altro, facendo muovere il boma con violenza. Per evitare rischi, il timoniere deve coordinare la rotazione con la riduzione del vento apparente e assicurarsi che il vang e la ritenuta siano correttamente armati.

Come armare una ritenuta del boma in modo corretto

Una ritenuta del boma efficace deve essere fissata a un punto solido vicino alla varea e passare per un rinvio verso la coperta. Deve poter essere lascata rapidamente in caso di emergenza. Un sistema di sicurezza ben progettato riduce la possibilità di collisioni o danneggiamenti e aumenta la stabilità durante le andature portanti.

Manutenzione e ispezione periodica

Controllare periodicamente il boma è un gesto semplice che previene danni e incidenti. È consigliabile verificare lo stato delle cerniere, cime, canalette interne, bullonature e giunti di snodo. Segni di corrosione, crepe o giochi anomali indicano la necessità di manutenzione.

Le imbarcazioni da crociera dovrebbero effettuare un controllo strutturale del boma almeno una volta all’anno, mentre le barche da regata dopo ogni stagione di competizioni.

Innovazioni e tendenze nelle imbarcazioni moderne

La tecnologia ha rivoluzionato anche questo componente. I moderni bomi in composito ibrido integrano sensori che rilevano carichi e flessioni, migliorando la sicurezza e l’efficienza.

Alcune imbarcazioni di ultima generazione adottano bomi telescopici o automatici, regolabili tramite sistemi elettronici, che permettono di modificare la tensione della vela in base alla velocità del vento.

Il futuro del boma è orientato verso la leggerezza, l’automazione e la sicurezza intelligente, con materiali resistenti, software di controllo e sistemi di allarme in tempo reale.

Sintesi e ispirazione per chi naviga

Il boma è molto più di un semplice braccio con la randa: è un componente che unisce ingegneria, sicurezza e sensibilità marinaresca. Sapere come funziona, come regolarlo e come mantenerlo efficiente significa comprendere la logica del vento e trasformarla in navigazione consapevole.
Un boma ben gestito garantisce prestazioni migliori, maggiore sicurezza e una barca più equilibrata, pronta ad affrontare ogni rotta.