Come fare i soldi con il metal detector senza violare la legge

Cercatore in spiaggia con il metal detector

Vi è mai capitato di fare una passeggiata in spiaggia, in autunno, o comunque fuori stagione, e vedere qualcuno che si aggira per la battigia con un oggetto simile ad un tagliaerba a filo? Non si tratta di un giardiniere mancato, ma di un cercatore di tesori col suo metal detector.

Per tanti è iniziato come hobby ma, col tempo, si è trasformato in un vero e proprio lavoro. Servono poche cose, ma bisogna essere ben organizzati e pazienti per raggiungere risultati importanti. Intanto per incominciare scopriamo a cosa serve e cos’è un metal detector.

Un metal detector a cosa serve?

Come dice il suo nome, serve a rintracciare metalli. In base al modello (dal più essenziale al più sofisticato), il cercametalli è in grado di rilevare la presenza di oggetti di metallo, seppelliti ad un massimo di un metro. Quando trova qualcosa che contiene questo materiale emette un segnale che vi permetterà di fermarvi e incominciare a scavare. Il prezzo dei metal detector varia, ovviamente, in base alla qualità, alla precisione e alle prestazioni. Per avere le idee più chiare consultate http://imetaldetector.it. Chi inizia, normalmente, si affida ad un apparecchio base per poi aumentare di livello, se l’hobby regala buoni risultati.

Come fare soldi con il metal detector

Per fare soldi con questo oggetto ci sono due strade: cercare reperti storici o di valore per conto proprio, oppure per conto terzi.

Capita spesso che sulle spiagge o le piste da sci vengano persi orologi, braccialetti e altri oggetti di valore. Spesso, durante la stagione (estiva o invernale, dipende dalla zona) al calar del sole spuntano gli uomini del metal detector che si lanciano alla ricerca di questi oggetti. Al mare, spesso, sono i gestori stessi degli stabilimenti a fare i cacciatori di tesori. Questa ricerca può portare a guadagnare anche 5000 euro a stagione!

Qualcuno ha avuto un’idea brillante e ha instaurato un servizio di ricerca conto terzi. Su internet ci sono alcune persone che hanno fatto di questo passatempo un vero e proprio lavoro. Se hai perso un oggetto di valore in un determinato posto, loro lo trovano. Il compenso è a percentuale quindi, più valore ha l’oggetto ritrovato, più alta sarà la ricompensa.

Metal detector e storia

Non solo oggetti appena persi! Alcuni si sono specializzati nella storia e, dopo essersi documentati accuratamente, si spostano nei territori dove sono avvenute grandi battaglie per ricercare reperti come armi, monete, elmi e oggetti vari facenti parte  del passato di quella zona. Indubbiamente la storia, nel nostro Paese, è ricchissima e trovare un oggetto antico non è così raro. Non sempre si tratta di oggetti di valore economico, ma di cose che regalano una grande soddisfazione. Gli oggetti antichi, però, sono tutelati da una serie di leggi che è necessario conoscere per non incappare in qualche sanzione.

Spesso e volentieri, chi si dedica alla storia, sceglie un periodo e in base a questo determinerà il suo campo d’azione: luoghi di battaglie, vestigia romane, scontri epocali, ruderi di antiche strutture di una certa importanza. Prima di muoversi sul terreno, gli utilizzatori di metal detector alla ricerca di oggetti antichi, si muovono sui libri. Devono documentarsi, ricostruire la storia di un evento, i movimenti, individuare i luoghi e questo diventa piacere per la storia e per la cultura.  Anche i vecchi borghi abbandonati, gli antichi sentieri percorsi dai contrabbandieri, i valichi non più in uso, possono essere luoghi che celano diversi tesori di interesse storico.

La legge e i metal detector

Chiunque può utilizzare il metal detector per trovare tesori e oggetti smarriti. Ovviamente questo è permesso sui terreni pubblici, per entrare in un terreno privato bisogna chiedere il permesso ai proprietari, mentre è rigorosamente vietato nelle aree militari.

Se si trovano oggetti storici, ossia oggetti che abbiano più di cinquant’anni, ricadono nel “patrimonio culturale”, quindi devono essere segnalati ai Beni Culturali. Una volta fatta una stima (che può durare anni) allo scopritore verrà riconosciuto il 10% del valore periziato.