Aprire una gioielleria: quali sono gli step da seguire
Avviare una gioielleria potrebbe essere una valida idea se si è alla ricerca di un’attività capace di garantire dei buoni guadagni; l’importante è avere una certa preparazione sul campo, conoscere quindi le tecniche di lavorazione dei metalli o delle pietre preziose e saper valutare dei monili o dei pezzi di valore, nonché selezionare con cura il personale di supporto.
Non guasterebbe poi, almeno se si intende vendere dei pezzi unici, essere anche in grado di disegnare e realizzare una propria linea di gioielli.
Ma andiamo con ordine e vediamo di individuare i vari step che portano all’avvio dell’attività.
Ho deciso di avviare una gioielleria: cosa devo fare?
Chissà in quanti si saranno chiesti come fare per avviare una gioielleria. Nelle prossime righe descriveremo l’iter da seguire per dar vita al proprio progetto, faremo luce sugli aspetti legati alla burocrazia commerciale e ci permetteremo di dare qualche suggerimento di natura un po’ più personale circa il tipo di attività che si intende impiantare. Ma andiamo con ordine.
La prima cosa da fare in questi casi è quella di buttare giù un business plan, ovvero, di stilare un progetto commerciale e di dar vita insomma alla cosiddetta dichiarazione di missione. Questo significa descrivere con dovizia di particolari quale sarà l’impostazione dell’attività, definire i rischi legati all’avvio dell’impresa, dar vita ad un elenco di priorità e stabilire dei tempi massimi entro cui ottenere determinati risultati. In questa fase vanno tra l’altro scelti i target commerciali a cui rivolgersi, stimati gli introiti minimi mensili ricavabili e, perché no, progettate eventuali linee di gioielli a marchio proprio. Utile è tra l’altro stabilire sin da subito se si intende lavorare anche o esclusivamente come gioielleria di lusso rigenerata. Non sai di cos’è? Si tratta di una gioielleria che rigenera i gioielli che le vengono venduti attraverso speciali tecniche. Un esempio è la Gioielleria ReLusso® che opera a Roma ed è visionabile anche sul sito https://www.relusso.com.
Superato questo primo step, sarà consigliabile stabilire a monte quale possa essere il budget da destinare alla gestione dell’attività dal momento dell’apertura sino ai mesi immediatamente successivi all’avvio del negozio. In questo lasso di tempo infatti, per quanto la gioielleria possa essere ben avviata, sarà necessario recuperare i soldi investiti inizialmente, ponderare quindi le spese ed individuare le aree di pericolo finanziario legate proprio al compimento di questo passaggio.
Ed ecco una nuova fase: a questo punto bisognerà trovare anche un nome piacevole ed originale che, in maniera più o meno immediata, attiri la clientela, che sappia esprimere il nostro stile e la nostra creatività e che possa piacere al target di utenti a cui intendiamo rivolgerci. Gli stessi scopi avranno la ricerca di una buona location (l’ideale sarebbe nei pressi dei centri commerciali o delle zone a chiara vocazione mercantile e comunque in cui è semplice posteggiare) e di un logo originale che nel tempo sarà parte della nostra identità aziendale. A questo punto possiamo aprire la gioielleria? Non proprio: bisognerà infatti definire ancora alcuni particolari, ma siamo già ben oltre la metà dell’opera. Proprio in questa fase sarà necessario curarsi anche della futura visibilità del marchio e della pubblicizzazione dell’attività. Diventa quindi obbligo, specialmente al giorno d’oggi, dar vita ad un buon sito web e magari pensare di impiantare anche dei negozi virtuali. Ovviamente, come spesso avviene in questi casi, insegne, volantini e biglietti da visita faranno la loro parte.
Definiti tutti questi particolari, bisognerà recarsi quanto prima alla camera di commercio della nostra città in modo da registrare la nascente gioielleria e, soprattutto, da ottenere il relativo codice fiscale aziendale senza il quale ci sarà praticamente impossibile lanciarci in questa nuova avventura commerciale. Lo step appena descritto è di vitale importanza dato che ci consentirà di operare in tutta legalità, di non incorrere in multe e sanzioni e di non ritrovarci un domani costretti a chiudere i battenti per inadempimento delle pratiche burocratiche prescritte dalla legge. Anche il marchio eventualmente creato, così come del resto il logo, dovrà essere registrato in modo che nessuno possa appropriarsene in maniera abusiva.
Ed eccoci finalmente arrivati all’ultimo passo da compiere prima di alzare la saracinesca del negozio ed iniziare a guadagnare: ottenere una licenza commerciale. Per far ciò sarà necessario innanzitutto recarsi alla questura di riferimento e chiedere il nulla osta per la vendita di preziosi. Gli enti preposti si preoccuperanno di verificare che il negozio rispetti tutte le normative igieniche del caso e che sia ideato in modo da garantire gli standard di sicurezza prescritti in queste circostanze. A questo punto bisognerà fare una capatina ad una sede locale dell’Agenzia delle Entrate la quale ci rilascerà la nostra partita IVA, altro elemento fondamentale per gestire un’attività. Non resta adesso che aprire un conto aziendale e procurarsi un buon commercialista.
Una volta accertatisi che l’attività possa essere avviata nel pieno rispetto di tutte le procedure prescritte dalla legge, sarà infine possibile vagliare l’ipotesi di chiedere eventuali prestiti finalizzati magari all’acquisto dell’attrezzatura da lavoro normalmente presente in una gioielleria e/o in un laboratorio orafo, attrezzatura che in genere costa almeno qualche migliaio di euro.